Partiamo dal principio. Cos’è una complicanza perimplantare?
Altro non è che un’infezione causata da batteri che si sviluppa intorno agli impianti dentali.
Si definisce perimplantite l’insieme di complicanze biologiche causa di infiammazione diffusa che porta alla perdita di osso attorno agli impianti. Si distingue dalla mucosite, che è anch’essa un’infiammazione dei tessuti molli attorno agli impianti, ma senza compromissione ossea.
Ecco perché è importante sottoporsi a periodiche visite di controllo dopo aver affrontato un trattamento implantare.In questo modo il dentista può intercettare eventuali infezioni e prevenire la perimplantite che, quindi, se presa in tempo può essere trattata con successo.
Quali sono le probabilità di successo di questo intervento?
Una statistica dice che in 10 anni dall’inserimento dell’impianto le probabilità di complicanze sono solo del 2-3%. Ma se il paziente è un fumatore, e/o affetto da malattia parodontale, se non si sottopone a controlli, se non cura l’igiene orale, le probabilità di insuccesso sono maggiori!
Quali sono i passaggi di questo intervento?
In primo luogo avviene la decontaminazione delle superfici implantari; in secondo luogo avviene la parte rigenerativa/ricostruttiva dell’osso effettuabile con varie tecniche di ultima generazione.
Quando bisogna ricorrere alla chirurgia rigenerativa?
È indicata quando la perimplantite ha compromesso l’osso di supporto, cercando quindi di ridurre il riassorbimento osseo. Non lo è invece quando non ci sono spazi da colmare.