La malattia parodontale, più conosciuta con il termine popolare di piorrea, colpisce i tessuti di supporto dei denti, che costituiscono il parodonto: la gengiva, il cemento che riveste le radici dei denti, il legamento che unisce la radice all’osso e l’osso stesso.
La parodontite è in termine scientifico l’infiammazione del parodonto, cioè di tutto quello che sta intorno alle radici dei denti (gengive, legamenti alveolo-dentari, alveoli e apparato osseo).
La malattia parodontale può colpire qualunque fascia di età e si può presentare in forme differenti più o meno gravi: nelle fasi iniziali, spesso è solo la parte più superficiale del parodonto a essere colpita (gengivite); gli stadi più avanzati della malattia (parodontite) costituiscono la causa più frequente di perdita dei denti nell’età adulta.
La piorrea può essere per lungo tempo asintomatica. I primi sintomi caratteristici, che possono mettere in allerta, sono:
La causa della malattia parodontale è la placca batterica, cioè l’insieme di microrganismi che colonizzano il cavo orale e che si depositano sulla superficie dei denti. L’azione dannosa dei batteri può determinare una gengivite (presente in più del 90% della popolazione italiana adulta); il danno profondo (parodontite, presente nel 40% circa della popolazione adulta) si verifica, invece, solo quando il paziente è in qualche modo suscettibile. Tale suscettibilità è ereditata geneticamente.
Oltre alla scarsa igiene orale, ci sono altri fattori che possono favorire o aggravare la piorrea:
La malattia parodontale, a causa della condizione infiammatoria che induce, può essere a sua volta un importante fattore di rischio per le condizioni di salute generale, in modo particolare per quanto riguarda le patologie cardiovascolari (infarto, ictus).Vedi Anche: Le protesi dentarie